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PIERSILVIO VOLPATO

Ho maturato la passione per la scrittura da adulto grazie all’odio verso le insegnanti d'italiano al liceo. I miei temi non erano per loro mai all’altezza, incongruenti, con la traccia assegnata. Un bel giorno mi sono messo a fissare la pagina bianca di word e da lì tutto è iniziato. È la mia piccola rivincita. Beh, quando scrivo prediligo il silenzio. La mia fantasia è alimentata dai tanti film visti e romanzi letti da piccolo, quanto allo stile ricalca di certo le letture underground, da Palanhiuk, dalla cui penna è scaturita Cavie, una delle opere a me più care. A Bukowski, Fante… E i miei protagonisti sono per la maggior parte la caricatura di me stesso elevata all’ennesima potenza. Esternano di fatto quanto penso oltre a fare ciò che farei. Le storie mi nascono all’improvviso e il più delle volte nei momenti meno opportuni, quanto ai temi non sono che stranezze e sesso ma anche l’amore. Sentimento, in quanto uomo, che associo all’aria che respiro. Come scrittore è la carta su cui scrivo. Vorrei far innamorare di me le persone senza mai conoscerle, solo attraverso quanto sfogo nella scrittura, è lì che racchiudo un po' di me. Dovrebbe essere l’obiettivo di ogni autore. E mi rivolgo ai miei contemporanei. Per gli ultratrentenni non ho parole da spendere. Nasco nel 1989 sotto il segno dei Gemelli e se esistesse l’Uroboro come segno zodiacale vorrei tanto essere quello. Cresco a Milano e lì studio chimica, passato poi filosofia. Mi diverte suonare la chitarra, leggere, scrivere, sciare, viaggiare. Sono convinto, girare il mondo rappresenta un obiettivo, un focus che chiunque dovrebbe possedere. Ho sempre provato un'insana attrazione per i film horror, ne sono affascinato e al contempo terrorizzato, al punto che in tenera età giacevo per ore pietrificato al buio rivivendo nella mia mente le scene più cruenti. Comunque, ero un bimbo molto dolce, nel contempo ribelle e polemico. Per la maggior parte sono tuttora così. Dopo aver visto Jurassic Park il mio sogno fu diventare un grande scienziato per riportare in vita i dinosauri, ecco che alle superiori scelsi l’indirizzo a chimica. I miei genitori sono stati entrambi piuttosto presenti, invadenza che mi ha esasperato al punto di ponderare di adottare un gatto, a cui mamma è terribilmente allergica, per frenare le sue inopportune visite. Sarebbe stata una misura sufficiente per frenare lo zelo materno? Ho i miei dubbi... Forse per questo ho sorbito per osmosi ogni loro difetto. E il peggiore è la presunzione, al punto da convincermi che quanto penso è più importante di tutto il resto. Avverto addirittura il bisogno di esternarlo. Possiedo però anche qualche pregio. Sapere ascoltare gli sfoghi altrui, nonostante non brillo nell'elargire consigli, sto di conseguenza spesso zitto per non offendere. Confesso, sono tremendamente affascinato da chi riesce a realizzare ciò per cui è stato messo al mondo. Ovvero impiegare il proprio dono.

 
     
     
 
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